D.M. 4 novembre 2020: nasce l’Osservatorio nazionale del lavoro agile
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone ha firmato il decreto istitutivo dell’Osservatorio nazionale del lavoro agile.
L’Osservatorio ha il compito di avanzare proposte normative, organizzative e tecnologiche atte a migliorare il lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni.
L’organismo sarà presieduto dal Ministro per la Pubblica Amministrazione (o da un suo delegato) e sarà composto da:
- un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri e di ciascun Ministero;
- cinque rappresentanti delle regioni e degli enti locali, designati dalla Conferenza unificata;
- un rappresentante del Cnel;
- un rappresentante dell’Enea;
- un rappresentante dell’Inail;
- un rappresentante dell’Inapp;
- un rappresentante dell’Inps;
- un rappresentante della Sna;
- un rappresentante dell’Istat;
- 10 esperti individuati tra professionalità del settore pubblico e privato, anche appartenenti al mondo universitario, con competenze negli ambiti tematici di interesse dell’Osservatorio.
Ad essi si aggiungeranno 14 esperti del settore pubblico e privato o provenienti dal mondo universitario, che andranno a costituire una Commissione tecnica di supporto a cui viene affidato il compito di fornire indicazioni tecnico-metodologiche per lo svolgimento delle attività dell’Osservatorio stesso.
Le Competenze assegnate all’Osservatorio saranno quelle di:
- supportare l’elaborazione di proposte e la definizione di indirizzi tecnico-metodologici in materia di lavoro agile in una prospettiva sistemica e multidisciplinare, in modo da sviluppare le competenze del personale pubblico, le capacità manageriali dei dirigenti, la misurazione e valutazione delle performance organizzative e individuali ed elaborare proposte di carattere normativo e tecnico per la disciplina del lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche;
- svolgerere attività consultive, di studio e analisi a supporto della elaborazione di proposte per l’attuazione del lavoro agile nelle amministrazioni, tenuto conto anche delle best practice, nazionali e internazionali, anche nel settore privato, e dei risultati del monitoraggio della diffusione dell’istituto;
- analizzare l’implementazione dei POLA (piani organizzativi del lavoro agile), i risultati della loro attuazione e gli eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi quantitativi e qualitativi previsti;
- analizzare i relativi effetti sull’organizzazione delle amministrazioni e sulle attività svolte dalle stesse;
- promuovere specifiche iniziative di sensibilizzazione e di comunicazione in materia di lavoro agile, anche attraverso la “Conferenza nazionale sul lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche”, indetta con cadenza biennale.
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